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Artemide è la dea della caccia?

Carlo Martinelli
Carlo Martinelli
2025-05-07 07:54:01
Numero di risposte: 2
I boschi però, nelle notti di luna, si popolano di animali: lepri, cervi, daini, cinghiali e orsi; per questo Artemide era anche la dea della caccia. Armati di arco e frecce d’oro, dimorava nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di ninfe. Cacciava le fiere ma le amava e le proteggeva, e guai a chi ne faceva indebitamente strage. Accompagnata dalle ninfe del boschi, le Driadi, e seguita da cani, percorreva le selve, con una veste corta, l’arco e la faretra.
Sara Fontana
Sara Fontana
2025-05-06 13:02:07
Numero di risposte: 1
Diana, chiamata dai Greci Artemide, è la sorella di Apollo. Cacciatrice e signora delle fiere, è la dea della natura selvaggia. Dea della caccia, era armata di arco e, accompagnata dalle ninfe, frequentava boschi, montagne e fresche radure. I Greci la veneravano come 'signora delle fiere'. E con gli animali selvaggi, soprattutto con la cerva e con l'orsa, era spesso identificata. Orse erano chiamate le sacerdotesse del suo tempio a Brauron, in Attica. Artemide era anche una dea vergine, protettrice della purezza. L'iconografia la ritrae come cacciatrice, con il chitone, arco, frecce, calzari e una muta di cani. Il suo carro d'oro è trainato da cerve.
Grazia D'angelo
Grazia D'angelo
2025-04-22 13:01:57
Numero di risposte: 1
Artemide è una delle divinità più potenti e rispettate del pantheon greco e rappresenta la dea della caccia, della natura selvaggia, e della castità. Artemide è la figlia di Zeus e Leto, e sorella gemella di Apollo, il dio della luce e della musica. Come dea della caccia, Artemide è spesso rappresentata con un arco e delle frecce, circondata da animali selvatici come cervi, cani da caccia e lepri. La sua figura incarna la dualità della natura: protettrice degli animali, ma anche cacciatrice implacabile. Artemide governava su tutto ciò che era selvatico e incontrollabile, e la sua forza era vista come la manifestazione del potere della natura stessa. Si narra che fin da giovane chiese a suo padre Zeus di poter vivere una vita indipendente, lontano dalle città e dagli uomini, dedicandosi alla caccia e alla protezione della natura. Zeus le concesse tale privilegio, e così Artemide divenne una delle divinità più libere e selvagge dell’Olimpo.