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Qual è la leggenda del dio Vulcano?

Antonio Ferrari
Antonio Ferrari
2025-04-29 12:28:50
Numero di risposte: 4
A Roma, Vulcano simboleggia la primigenia forza del fuoco come elemento naturale, presente in particolare nei vulcani. Volcanus è quindi il simbolo divino del potere distruttivo della natura, delle forze sotterranee che scatena, terribili per l’uomo. Anche per questo motivo i culti di Vulcano erano collocati, a Roma e in tutta l’Italia antica, fuori dalle mura delle città. Secondo la leggenda Vulcano è padre di Caco, gigante mostruoso che emette fuoco dalla bocca e che uccide i viandanti nelle campagne romane, vinto nella lotta ed eliminato da Ercole prima dell’arrivo di Enea nel Lazio. Solamente dall’età classica, e unicamente nelle testimonianze letterarie, gli vengono attribuiti gli elementi figurativi e le vicende dell’Efesto greco.
Dino Coppola
Dino Coppola
2025-04-29 10:41:56
Numero di risposte: 2
Efesto per i Greci è il dio del fuoco e dei metalli, abile fabbro e protettore della metallurgia, fu identificato dai Romani con Vulcano. E’ considerato figlio di Era e di Zeus ma, secondo una tradizione, Era lo generò da sola per invidia nei confronti di Zeus che aveva generato Atena senza l’aiuto di nessuna donna. Efesto è un dio che, a differenza delle altre divinità, non si può considerare bello, anzi è, tra gli dei, il più brutto, oltre ad essere zoppo. Diverse sono le spiegazioni mitiche relative alla sua infermità. Una delle tante, narra che Efesto fosse zoppo sin dalla nascita e che Era, vergognandosi del figlio, decidesse, nella sua grande magnanimità, di sbarazzarsene buttandolo dall’alto dell’Olimpo. Il povero Efesto cadde nell’Oceano, ma fu raccolto e salvato da una divinità marina di nome Teti e da sua figlia Eurinome. Cresciuto e diventato esperto inventore e fabbro, si volle vendicare della madre, allora, costruì un trono d’oro, con catene che imprigionavano chiunque vi si sedesse, poi lo spedì alla madre che, ignara del sortilegio, vi si sedette, rimanendo così imprigionata. L’unico che conosceva il segreto per liberare la dea era, ovviamente, Efesto, che, nonostante fosse stato richiamato dagli dei dell’Olimpo per liberare Era, si rifiutò, non riusciva a perdonare alla madre il gesto che aveva compiuto alla sua nascita. Per convincerlo fu inviato Dioniso che lo fece ubriacare e lo condusse sull’Olimpo a cavallo di un asino. Qui Efesto accettò di liberare la madre, ma in cambio pretese di sposare Afrodite. Il matrimonio tra il più brutto degli dei e la divinità più bella dell’Olimpo non poteva certo essere dei più felici, infatti ben presto Afrodite, iniziò una tresca amorosa, all’insaputa del marito, con il più aitante Ares. Avvisato del tradimento dal dio sole Helios, che dall’alto tutto vede ma che non si fa gli affari suoi, Efesto preparò una rete invisibile e la sistemò sul letto di Afrodite. Quando Ares si unì nuovamente ad Afrodite, proprio sul più bello, la rete si richiuse immobilizzando i due amanti e impedendo loro qualsiasi movimento. Efesto chiamò a raccolta tutti gli dei dell’Olimpo, facendo loro vedere lo spettacolo dei corpi nudi e intrappolati dei due amanti e suscitando grande ilarità. Appena liberata, ad Afrodite non rimase che scappare via per la vergogna. Efesto predilige i vulcani, che utilizza come officine e ha, come aiutanti, i Ciclopi. Abile costruttore di armi, è a lui che Teti si rivolge per far forgiare le armi che serviranno ad Achille. In Sicilia la presenza dell’Etna favorì, da parte dei primi coloni, l’introduzione del culto di Efesto che fu associato (e forse sovrapposto) a quelo di Adrano, personificazione del vulcano Etna.
Sarah Gatti
Sarah Gatti
2025-04-29 09:52:43
Numero di risposte: 3
Nella mitologia greca noto come Efesto, era il dio del fuoco ipogeo. La sua figura rientra tra quelle dette "civilizzatrici", poiché insegnò all'uomo primitivo l'uso del fuoco. Figlio di Giove e Giunone, marito di Venere, che lo tradì con Marte. Era claudicante, secondo alcuni come conseguenza del volo che gli fece compiere Giove, suo padre, quando irato lo scaraventò dall'Olimpo sulla terra. Solitamente è raffigurato nella sua fucina, davanti all'incudine, con il martello in mano, talvolta con una gruccia. Sui aiutanti sono i ciclopi, i giganti monocoli, esseri vigorosi solitamente raffigurati con due occhi, mentre sorvegliano la fornace o adoperano il martello. Sul pavimento sono sparsi gli elmi, le corazze e le armi forgiate da Vulcano. Efesto era venerato ad Atene insieme con la dea Atena come protettore degli artigiani. In questo contesto, le due divinità sono raffigurate insieme. La figura di Vulcano nelle allegorie dei Quattro elementi rappresenta il Fuoco.
Gregorio De luca
Gregorio De luca
2025-04-29 09:52:05
Numero di risposte: 2
Vulcano fu un antico dio romano, identificato con il dio greco Efesto, signore del fuoco e della lavorazione dei metalli, il cui nome sembra riportare all’Etruria. Secondo Varrone, il culto di Vulcano fu introdotto a Roma da Tito Tazio. Secondo un’altra tradizione il suo primo tempio è attribuito a Romolo. In età storica appare già identificato con Efesto e onorato come una potenza temibile. I suoi templi erano di solito costruiti fuori delle città. A Ostia era considerato il dio principale. Talvolta era associato a Marte e a Quirino e gli venivano offerte le decime del bottino di guerra. Il suo culto era collegato inoltre con quello di Maia. Vulcano era ricordato come padre di Caco, di Ceculo o di Servio Tullio. Le sue figurazioni sono ispirate a quelle di Efesto. In onore di Vulcano il 23 agosto si svolgevano le feste Vulcanalie, durante le quali si compivano vari sacrifici, pare per allontanare il pericolo di incendi.
Egisto Bianchi
Egisto Bianchi
2025-04-29 07:17:56
Numero di risposte: 2
Secondo le leggende mitologiche era il dio del fuoco con la particolarità di essere anche la divinità più brutta del monte Olimpo. Era tanto brutto che si racconta spaventò la madre Giunone, quando lo partorì e lei dopo per molto tempo non volle più vederlo. Era un magnifico fabbro che lavorando con il fuoco sapeva creare infiniti oggetti, compresi i gioielli. Risultano suoi capolavori: il trono e lo scettro d'oro di Giove; il carro scintillante di Apollo, dio del sole; la lucida falciola di Demetra, dea dell'agricoltura; le coppe e le guantiere per la mensa degli dei; i seggi degli dei; il diadema di Arianna; la corazza d'oro di Ercole e l'armatura dell'eroe Achille. Sotto la protezione di Vulcano vi si poneva anticamente l'abilità tecnica nei mestieri e a questa divinità sono legate molte leggende scritte proprio per raccontare vari tipi di lavori.